Alto Adige 09/11/2010 (pista aeroporto)

10.11.2010 21:16

 Pista più lunga per salvare l'aeroporto

L'Enac: oggi lo scalo non è economicamente sostenibile

 

BOLZANO. L'aeroporto di Bolzano finisce nella "lista nera" degli scali bonsai: troppo piccolo e costoso per essere mantenuto in vita, dice uno studio commissionato dall'Enac. Ma l'assessore ai trasporti Widmann ribatte che l'aeroporto è strategico e che non è lo Stato ma la Provincia a finanziarlo. L'Abd intanto chiede l'adeguamento della pista: la giunta è pronta a dire di sì e intanto partecipa all'aumento di capitale del «Catullo».  Si riaccende la polemica attorno allo studio di Nomisma, One Works e Kpmg sul futuro degli aeroporti italiani. Nel mirino del rapporto commissionato dall'Enac finiscono quelli che vengono definiti «scali bonsai», quelli che contano pochi passeggeri ma molti debiti. Sono 24 e rischiano la chiusura perché economicamente non sostenibili e nella lista nera c'è anche l'aeroporto di Bolzano.  Riprende così l'annosa discussione sui conti in rosso dell'Abd, la società di gestione dell'aeroporto. È il direttore Mirko Kopfsguter a replicare: «Lo scalo di Bolzano ha un grosso potenziale, ma deve finalmente poter contare su una pista adeguata, che possa far atterrare anche aerei da 100-120 posti e non solo gli attuali Dornier da 30 posti. Innsbruck, per citare una realtà simile alla nostra, quest'anno ha sfiorato il milione di passeggeri».  La richiesta di una pista più lunga entro la fine del mese arriverà sul tavolo della giunta provinciale e l'esecutivo sembra orientato ad approvare il masterplan proposto dall'Abd, come conferma l'assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann: «Il masterplan - spiega - è stato elaborato in stretta collaborazione con l'Enac. Non è corretto parlare di un allungamento della pista, ma semplicemente intendiamo riportarla ai 1.470 metri originari, che nel tempo sono stati ridotti per motivi di sicurezza». Quei 1.470 metri sono stati ridotti a 1.230 per consentire la realizzazione delle fasce di sicurezza: ora si vuole riportare la pista effettivamente utilizzabile a 1.470 spostando a sud la fascia di sicurezza. In questo modo a Bolzano potrebbero atterrare anche aerei più grandi, i Dash da 80 o 120 posti.  «In questo modo - è convinto Kopfsguter - anche Bolzano potrebbe diventare uno scalo sostenibile economicamente, e comunque ci sono anche altre ragioni giustificano l'esistenza di un piccolo aeroporto come quello di Bolzano, visto che si trova in un territorio difficilmente raggiungibile, è funzionale all'indotto turistico ed è lontano 150 chilometri dallo scalo più vicino, quello di Verona». In ogni caso, assicura Widmann, l'aeroporto non chiuderà: «Finora la struttura è sempre stata finanziata dalla Provincia e quindi la decisione se chiuderlo o no spetta solo a noi. L'aeroporto ha una triplice valenza strategica: per il turismo da e verso l'Alto Adige perché siamo più facilmente raggiungibili, per l'innovazione perché ci consente di portare a Bolzano professori e ricercatori e per l'Alto Adige come sito produttivo ed economico, perché è un presupposto fondamentale per promuovere l'insediamento di imprese da fuori provincia».  Intanto la Provincia di Bolzano investe anche sull'aeroporto di Verona, società nella quale detiene già il 6,631% (Trento, invece, tra Provincia, Tecnofin Trentina, Camera di Commercio e Comune di Riva arriva a una quota vicina al 19%). La Provincia (così come hanno fatto i soci trentini) ha infatti aderito all'aumento di capitale da 2,64 milioni che era stato deliberato il 4 agosto scorso dal cda del Catullo. L'investimento della Provincia di Bolzano è stato di 175 mila euro, ma potrebbe aumentare se Palazzo Widmann decidesse di acquisire una parte delle azioni rimaste inoptate: un'eventuale richiesta in questo senso dovrà essere avanzata entro i prossimi 20 giorni.  

 

(Alto Adige)

 

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