Alto Adige 20/04/2010 (nube vulcanica)

20.04.2010 23:30

Centinaia di altoatesini bloccati dalla nube. Attesa per la riapertura dei cieli

Passeggeri fermi da Hong Kong a Sharm El Sheik, da Madrid, dove c’è una classe dell’Iti Valier, a Caracas, dov’è in attesa di partire la mamma di Simone Montesso, dopo la cremazione dello sfortunato giovane volontario. Per le agenzie di viaggio della città queste sono giornate campali

 

BOLZANO. Sono centinaia gli altoatesini bloccati negli aeroporti di mezzo mondo a causa della nube vulcanica: da Hong Kong a Sharm El Sheik, da Madrid, dove c’è una classe dell’Iti Valier, a Caracas, dov’è in attesa di partire la mamma di Simone Montesso.
 Per le agenzie di viaggio della città queste sono giornate campali. Molte hanno tenuto aperti gli uffici anche domenica per far fronte all’amergenza.
 Il dietrofront dell’Enac di ieri mattina, dopo che era stato riaperto lo spazio aereo, ha ulteriormente complicato il quadro, visto che molti si sono messi in viaggio dopo il via libera di domenica sera. C’è chi - è successo ad Orio al Serio - è stato bloccato ieri mattina mentre l’aereo, destinazione Sharm El Sheik, era in fase di rullaggio sulla pista.
 Nel lungo elenco di chi è rimasto a terra, c’è anche Tiziana Montesso, la mamma di Simone, il giovane volontario bolzanino morto a Merida, in Venezuela. La donna aveva programmato il rientro per oggi, mentre papà Giuliano dovrebbe tornare in Italia con le ceneri del ragazzo non prima di domenica, e non a metà settimana come si sperava.
 Hanno dovuto invece affrontare un lunghissimo viaggio di rientro da Madrid i 17 studenti di una quinta classe dell’Iti «Valier»: «Il rientro era previsto per ieri in aereo (domenica per chi legge) - ha spiegato la dirigente delle Valier Barbara Willimek - hanno viaggiato in autobus da Madrid a Barcellona. Da qui hanno proseguito fino a Girona, poi Ventimiglia e Bolzano». Ma ora c’è il problema di una seconda classe che deve rientrare da Amsterdam: «Stiamo seguendo l’evolversi della situazione - spiega ancora Barbara Willimek - all’andata i ragazzi avrebbero dovuto prendere l’� aereo a Monaco, ma gli aeroporti erano già chiusi e hanno proseguito in treno. Per il rientro, vedremo». E’ rimasta invece bloccata a Roma un’insegnante del conservatorio «Monteverdi». L’a genzia «Vai e via» si è ritrovata a gestire altre situazioni complicate: «Abbiamo dovuto mandare un pullman a Londra con una scolaresca di Campo Tures, lo stesso pullman ha riportato a Bolzano i giovani della scuola professionale per l’artigianato e l’i ndustria». Un’altra classe di Silandro è dovuta invece rientrare dal viaggio a Berlino in treno.

Claudia Zucchi, dell’omonima agenzia, è furibonda con i tour operator: «Niente rimborsi a chi è dovuto rimanere a casa, solo il “ congelamento” delle ferie prenotate per un anno: le solite soluzioni all’italiana».
 «Più che sostegno tecnico, dobbiamo dare aiuto morale - commenta Martin Pichler, titolare dell’omonima agenzia e presidente dell’a ssociazione delle agenzie di viaggio dell’Alto Adige - chi è bloccato all’estero, e stiamo parlando di centinaia di persone, non può far altro che aspettare. Gli unici aerei disponibili su Roma sono stracolmi e si fa fatica a trovare un posto anche in business class. Ho alcuni clienti fermi ad Hong Kong: il loro operatore non poteva farli rientrare prima del 30 aprile. Noi abbiamo trovato posto su un volo fra due giorni: il biglietto costa migliaia di euro».

 

(20 aprile 2010)