Domani il voto finale sul MASTERPLAN

27.03.2011 18:49

Aeroporto: domani il sì alla pista lunga

Si farà anche la stazione ferroviaria, ma non gli hangar: investimento di 18 milioni
 

di Mirco Marchiodi

BOLZANO. Domani l'assessore alla mobilità Thomas Widmann porterà il masterplan in giunta. L'approvazione del piano di sviluppo dell'aeroporto è scontata, meno scontato è il sì unanime da parte della giunta: sia nell'Svp (ala sociale e contadini) sia nel Pd (Tommasini) ci sono infatti dei distinguo.
LA CONCESSIONE. Discussione e approvazione del masterplan devono arrivare per forza domani. Scade infatti il 31 marzo il termine ultimo per presentare all'Enac il piano di sviluppo, documento indispensabile per ottenere una concessione a lungo termine (20 anni) e non - come avviene ora - solo annuale. «Se dovessimo perdere la concessione - ricorda Widmann - il controllo sullo scalo non sarà più della Provincia, ma di qualche altro gestore o dell'esercito». E questo significherebbe un inevitabile aumento dei voli.
LA PISTA. Il vero nodo attorno a cui ruota l'intera discussione è l'allungamento della pista. Widmann: «Bisogna tornare ai 1.406 metri del 1999, con in più le fasce di sicurezza da 300 metri a nord e 250 a sud. Ci saranno ancora delle trattative con l'Enac, se dovessimo ottenere la concessione anche con una pista di lunghezza inferiore ai 1.400 metri, tanto meglio». Il masterplan, va ricordato, propone una soluzione più spinta con una pista lunga almeno 1.450 metri.
LE INFRASTRUTTURE. La Provincia ha già investito 6,5 milioni per adeguare il terminal (zona arrivi divisa in area Schengen e non Schengen; costruzione di un secondo piano per gli uffici amministrativi di Enac e Abd; allargamento degli spazi di ristorazione) e costruire un parcheggio da 200 posti sull'ex campo da calcio militare. Il masterplan prevede anche la realizzazione di una stazione ferroviaria di fronte allo scalo aereo: «Il progetto - afferma Widmann - c'è già ma manca il via libera da parte di Trenitalia. Appena lo avremo, partiremo coi lavori e in massimo due anni la stazione sarà pronta». La costruzione di hangar per il parcheggio e la manutenzione degli aerei invece sarà stralciata.
I COSTI. Se si realizzassero tutti gli interventi previsti dal masterplan, la Provincia dovrebbe investire circa 35 milioni di euro. La rinuncia agli hangar e a qualche altro lavoro minore aggiuntivo, dovrebbe permettere di tagliare la spesa quasi della metà. «I lavori che intendiamo portare a termine - spiega l'assessore - verranno a costare 18 milioni, massimo 20. Una spesa che va parametrata ai 20 anni di concessione». In sostanza, così Widmann, rendere l'aeroporto funzionale comporterebbe una spesa di un milione per ogni anno di concessione.
PREZZI E NUOVI COLLEGAMENTI. La pista da 1.406 metri permetterà alle compagnie aeree di operare anche con velivoli da 80 posti al posto degli attuali Dornier da 31 posti targati Air Alps. «Questo comporterebbe la possibilità di ridurre il costo del singolo biglietto», è sicuro il direttore dell'Abd Mirko Kopfsguter. Widmann conferma: «Portare i prezzi dei biglietti a un livello concorrenziale è uno degli obiettivi». Non è contenuta nel masterplan - ma sarà una diretta conseguenza della sua approvazione - l'offerta di nuovi voli: la Provincia ne vuole garantire almeno due tra Francoforte, Vienna e Zurigo.
LE POSIZIONI IN GIUNTA. Svp e Pd sono entrambi favorevoli all'ampliamento, ma all'interno dei due partiti ci sono posizioni diverse. Nella Stella Alpina, accanto a Widmann i più accesi sostenitori sono il presidente Luis Durnwalder e Florian Mussner. L'assessore Hans Berger - punto di riferimento sia per il turismo, favorevole all'aeroporto, che per gli agricoltori, che invece sono contrari - è con loro: «Sono convinto che un aeroporto funzionale sia necessario per l'Alto Adige. Anche all'interno del mondo agricolo non tutti sono contrari al masterplan, perché c'è la consapevolezza che un aeroporto militare e non più provinciale comporterebbe danni peggiori. Sì all'adeguamento, dunque, ma dobbiamo cercare di ridurre al minimo gli interventi». Gli Arbeitnehmer, così ha fatto intendere l'Obmann Richard Theiner, non voteranno contro, ma in cambio potrebbero chiedere un coinvolgimento diretto dei cittadini attraverso un referendum. Diviso anche il Pd. Mentre Bizzo è assolutamente favorevole («Bolzano ha bisogno di infrastrutture moderne per crescere»), Tommasini è più prudente e non si sbilancia: «Prima voglio chiarimenti sull'effettivo grado di coinvolgimento della popolazione».